Comma, festival di arti urbane a Perugia dal 4 giugno
al 15 luglio
Comma è un festival di arti
urbane, una manifestazione articolata intorno a desideri, istanze e riflessioni
strutturate in modo da offrire un programma accattivante ma non superficiale,
interessante ma non accademico.
Vale la pena, prima di
immergersi nell'analisi dei singoli eventi che compongono il tutto, indagare le
ragioni che ne sostengono la struttura.
Comma nasce dall'urgenza di comunicare.
È la lingua che si è scelto
di adottare per parlare con la città e con i suoi abitanti, permanenti e
temporanei, per trasmettere contenuti e significati in modo diretto, attraverso
la più semplice e funzionale possibilità di espressione: la virgola, cioè una
pausa. Quell'attimo di silenzio tra una frase o una parola e l'altra, durante
la quale oltre ad avere il tempo di prendere fiato, se ne ha per comprendere, e
metabolizzare, ciò che è stato detto prima, preparandosi a ciò che seguirà.
Comma pone in evidenza un tipo di realtà cui si è talmente abituati da non
percepirla più. Si è assuefatti alle arti urbane perché spesso non le si legge
come tali.
Un dipinto su un muro viene
scambiato per uno scarabocchio, un'azione performativa per un tentativo di
sovversione o una richiesta di attenzione. Spesso, effettivamente, i muri sono
devastati da scritte disordinate e poco artistiche e quella che in un altro
contesto
potrebbe essere un'azione performativa è in realtà uno sciocco esibizionismo.
Se si fosse in grado di distinguere, percependola, la qualità dell'intervento o
dell'azione cui si assiste, si potrebbe dialogare con essa, indirizzarla verso
un fine.
Comma si pone questo obiettivo, di fornire gli strumenti per stabilire questo
dialogo, per farlo evolvere dal borbottio di scalpore o fastidio fino a un suono
intellegibile, coerente con la città e la sua storia, civile e proiettato alla
costruzione più che alla distruzione.
E lo persegue, questo
obiettivo, ponendosi come pietra miliare di un progetto permanente, Cap2020,
finalizzato a leggere, comprendere e ridefinire la città ridisegnandone i
confini culturali e accompagnandone l'evoluzione e la crescita culturale e
sociale.